Gli open data in archeologia

Negli ultimi anni gli open data si sono fatti strada anche in archeologia, fino a diventare uno dei punti metodologici imprescindibili delle attuali ricerche specialistiche.

Tra i precursori, quasi moderni esploratori, che si sono avventurati in un campo applicativo sconosciuto al settore di studi e hanno aperto una strada poi percorsa da molti altri, c’è stato il Laboratorio di Informatica Applicata all’Archeologia Medievale (LIAAM) dell’Università degli studi di Siena.

Il LIAAM già nel 2000 intraprese il progetto BibAr. Come si legge dal sito, “il progetto è nato dall’esigenza di dare maggiore spazio alla sezione del Portale di Archeologia Medievale dell’Università degli Studi di Siena dedicata alla consultazione gratuita di testi archeologici”. Con l’aumento di volumi presenti e il numero di consultazioni, emerse la necessità di un contenitore dedicato ed esclusivo oltreché opportunamente articolato per facilitare la consultazione.

La BibAr (Biblioteca Archeologica Online) “è una biblioteca in senso proprio, un luogo cioè – non fisico ma virtuale- nel quale si conservano e si consultano dei documenti, in questo caso pubblicazioni scientifiche di argomento specialistico. A differenza di altre biblioteche digitali, BibAr non fornisce solo la notizia bibliografica del volume, bensì consente di accedere direttamente al contenuto del volume stesso (collane, riviste, monografie, singoli articoli) digitalizzato e reso disponibile full text per la lettura, per il download sul proprio computer ed eventualmente per la stampa. Sono attualmente disponibili centinaia di volumi tra riviste, collane, monografie e articoli in Miscellanea. Questo servizio è completamente gratuito”.

Questo portale – partito come esperimento 13 anni fa e diventato un servizio per tutti i ricercatori del mondo – dà la misura dei vantaggi e delle opportunità degli open data in archeologia.

Alessandro D’Amore

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OPEN DATA IN ARCHAEOLOGY

In recent years, open data have made their way into the archaeological discussion, since to become one of the essential methodological points of current research specialist.

Among the precursors, almost modern explorers who ventured into a field unknown of study and opened a road traveled by many others, there was the Laboratory of Informatics Applied to Medieval Archaeology (LIAMA) of the University of Siena.

The LIAMA undertook the project “BibAr” since 2000.

As you read from the site, “the project was born from the need to give more space to the section of the Portal of Medieval Archaeology at the University of Siena dedicated to the free consultation of archaeological texts”. With the increase of volumes uploaded and the number of consultations, emerged the need for a dedicated container and exclusive besides suitably articulated to facilitate consultation.

The BibAr “is a library in the proper sense, a place – not physical, but virtual- in which are preserved and accesible the documents, in this case scientific publications of specialized topic. Unlike other digital libraries, BibAr not only provides the bibliographic record of the volume, but allows you to directly access the contents of the volume itself (journals, monographs, single article) digitized and made available full text for reading, for download on your computer and possibly for printing. There are currently hundreds of volumes of journals, monographs and articles in the Miscellaneous section. This service is completely free”.

This portal – which started as an experiment 13 years ago and has now become a service for all researchers in the world – gives us the measure of the benefits and opportunities of open data in archeology.

Alessandro D’Amore

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L’insediamento di Domagnano – Paradiso: l’età gota

L’insediamento di Domagnano – Paradiso fu radicalmente ristrutturato in età gota  (fine V – prima metà VI secolo d.C.).

Fig. 1 - L’ambiente 1 dell’edificio di età gota di Domagnano-Paradiso  in corso di scavo. In primo piano la cisterna, riutilizzata in età gota probabilmente come magazzino o dispensa sotterranea. Da G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 29, pag. 81.

Fig. 1 – L’ambiente 1 dell’edificio di età gota di Domagnano-Paradiso in corso di scavo. In primo piano la cisterna, riutilizzata in età gota probabilmente come magazzino o dispensa sotterranea. Da G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 29, pag. 81.

L’edificio di età gota occupava solo il settore sud-orientale del precedente insediamento di età romana ed era articolato in due file di ambienti, con pavimentazioni in terra battuta e focolari utilizzati per riscaldare e cucinare (fig. 1)

Alcuni ambienti vennero sottoscavati e sono quindi incassati nel terreno; tale caratteristica ha preservato dalle arature i livelli di utilizzo ed abbandono dell’insediamento.  Dagli ambienti provengono 14 monete tardoantiche, tra le quali due di emissione ostrogota: un quarto di siliqua di Teoderico a nome dell’Imperatore Giustino (518-526; fig. 2) ed un quarto di follis del tipo Felix Ravenna (513-534).

Quarto di siliqua di Teoderico a nome dell’imperatore Giustino (518-526 d.C.) rinvenuto nell’ambiente 1 dell’edificio tardoantico di Domagnano-Paradiso. Sul dritto busto dell’Imperatore d’Oriente Giustino, sul rovescio monogramma di Teoderico.  Da: G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 72, pag. 158.

Fig. 2 – Quarto di siliqua di Teoderico a nome dell’imperatore Giustino (518-526 d.C.) rinvenuto nell’ambiente 1 dell’edificio tardoantico di Domagnano-Paradiso. Sul dritto busto dell’Imperatore d’Oriente Giustino, sul rovescio monogramma di Teoderico. Da: G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 72, pag. 158.

A monte dell’edificio si apriva un vasto cortile, dove era attiva anche una piccola fornace. Erano inoltre utilizzate alcune strutture precedenti (vasche,  cisterna, pozzi). Il paesaggio era sempre caratterizzato da coltivazioni di cereali, viti e olivi. Venivano allevati suini, bovini come forza lavoro ed ovini (fig. 3).

Fig. 3 - Disegno ricostruttivo dell’edificio di età gota di Domagnano, con a monte l’area cortilizia e la fornacetta. Le evidenze strutturali e funzionali sono una semplificazione delle risultanze di scavo, mentre una limitata porzione alla estrema destra è d’integrazione. Da: G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 33, pag. 86.

Fig. 3 – Disegno ricostruttivo dell’edificio di età gota di Domagnano, con a monte l’area cortilizia e la fornacetta. Le evidenze strutturali e funzionali sono una semplificazione delle risultanze di scavo, mentre una limitata porzione alla estrema destra è d’integrazione. Da: G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 33, pag. 86.

L’insediamento di Domagnano -Paradiso risulta abbandonato intorno alla metà del VI secolo d.C., in corrispondenza delle guerre tra Goti e Bizantini (535-553), periodo nel quale era presente sul crinale del Monte Titano un insediamento, probabilmente con scopi militari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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THE DOMAGNANO – PARADISO SETTLEMENT: THE OSTROGOTH AGE

The Domagnano – Paradiso settlement was radically restructured in the Ostrogoth age (end of V – the first half of VI century AD).

Fig. 1 - Room 1 of Domagnano – Paradiso settlement in the Ostrogoth age during the excavation. In the foreground the tank, re-used during the Ostrogoths frequentation probably as a warehouse or underground storeroom. From Da G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 29, pag. 81.

Fig. 1 – Room 1 of Domagnano – Paradiso settlement in the Ostrogoth age during the excavation. In the foreground the tank, re-used during the Ostrogoths frequentation probably as a warehouse or underground storeroom. From Da G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 29, pag. 81.

The building of this period occupied only the south-eastern sector of the previous Roman settlement and was divided into two rows of rooms, with clay floors and fireplaces used for heating and cooking (fig. 1). Some of these rooms were under-excavated and therefore they are collected in the soil (under the level of the soil), this feature has preserved the levels of use and abandonment of the settlement from plowing. From the rooms come 14 Late Antique coins, including two Ostrogoth emission: a quarter of a siliqua of Teoderico in the name of the Emperor Justin (518-526; fig. 2) and a quarter of a follis on the “Felix Ravenna” type (513-534).

Fig. 2 - The quarter of siliqua of Theodoric in the name of the Emperor Justin (518-526 AD) found in room 1. On the obverse the bust of the Emperor of the East Justin, on the reverse a Theodoric's monogram. From G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 72, pag. 158.

Fig. 2 – The quarter of siliqua of Theodoric in the name of the Emperor Justin (518-526 AD) found in room 1. On the obverse the bust of the Emperor of the East Justin, on the reverse a Theodoric’s monogram. From G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 72, pag. 158.

A huge courtyard was opened up on the other side of the structure, where it was active even a small furnace. There were also re-used some previous structures like tanks, tank and wells. The landscape was always characterized by the cultivation of cereals, vines and olives. Pigs, cattle – as a labor force – and sheep were also reared (fig. 3).

Fig. 3 - Reconstruction drawing of the building during the Ostrogoths age, with courtyard and the little furnace. The structural and functional evidence are a simplification of the results of the excavation, while a limited portion on the right is an integration. From: G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 33, pag. 86.

Fig. 3 – Reconstruction drawing of the building during the Ostrogoths age, with courtyard and the little furnace. The structural and functional evidence are a simplification of the results of the excavation, while a limited portion on the right is an integration.
From: G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 33, pag. 86.

The Domagnano – Paradiso settlement was abandoned in the mid of the sixth century AD, when the war between Goths and Byzantines started (535-553); in fact in this period there was a settlement on the ridge of Titano mount, probably for military purposes.

Che cos’è un open data

Dopo una prima introduzione su come si articolerà la pubblicazione dei contributi, cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando.

Cosa vuol dire open data? E cosa sono? Un open data è un’informazione accessibile a tutti in qualsiasi luogo del mondo tramite la rete (open = aperto, libero, disponibile; data = informazione).

La Full Open Definition spiega che “i dati aperti sono dati che possono essere liberamente utilizzati, riutilizzati e ridistribuiti da chiunque, soggetti eventualmente alla necessità di citarne la fonte e di condividerli con lo stesso tipo di licenza con cui sono stati originariamente rilasciati.” (1)

Emergono subito degli aspetti fondamentali in questa definizione: disponibilità e accesso, riutilizzo e ridistribuzione, partecipazione universale. Le informazioni devono essere scaricabili da Internet senza nessuna restrizione, devono avere un formato utilizzabile e modificabile da tutti i dispositivi, la partecipazione a questo processo non deve appunto essere limitata in alcun modo a nessun soggetto o ente.

I vantaggi di questo sistema sono infiniti. Primo fra tutti l’interoperabilità. Come si legge sul sito dell’ Open Knowledge Foundation Projectil punto cruciale di un bacino di dati accessibili e utilizzabili in modo condiviso è il fatto che potenzialmente possono essere liberamente “mescolati” con dati provenienti da fonti anch’esse aperte. L’interoperabilità è la chiave per realizzare il principale vantaggio pratico dell’apertura: aumenta in modo esponenziale la possibilità di combinare diverse basi di dati, e quindi sviluppare nuovi e migliori prodotti e servizi”.

Si può comprende maggiormente la potenza di questa possibilità pensando a quale passo in avanti costituirebbe per la ricerca: saremmo in grado di reperire in qualsiasi parte del mondo tutte le informazioni e i dati che ci interessano semplicemente accedendo ad Internet. (2)

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(1) Negli open data la tutela del diritto d’autore e della proprietà intellettuale è garantita dai Creative Commons che permettono di “proteggere” le produzioni rese disponibili online scegliendo tra le varie licenze messe a disposizione. La Sezione Archeologica tiene a specificare che distribuisce i propri contributi coperti da una licenza CC-BY.

(2) Quello che va ulteriormente specificato è che l’attendibilità del dato messo a disposizione deve essere sempre e comunque tutelata. Infatti gli open data mirano alla realizzazione di una banca dati accessibile e libera di pubblicazioni scientifiche rigorose.

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Per saperne di più: Open Data Handbook; OKFP; CreativeCommons.

 

Alessandro D’Amore

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WHAT IS AN OPEN DATA

After a brief introduction on how the publication of contributions will be divided, we try to understand what we’re talking about.

What does it mean open data? And what are they? An open data is an information accessible to everyone, anywhere in the world through the web.

The Full Open Definition says that “A piece of data or content is open if anyone is free to use, reuse, and redistribute it — subject only, at most, to the requirement to attribute and/or share-alike”. (1)

The key aspects in this definition immediately emerge: availability and access, reuse and redistribution, universal participation. The information must be downloaded from Internet without any restriction, they must be in a format usable and editable by all devices, the participation in this process should not be limited in any way to any person or entity.

The advantages of this system are endless. First of all the interoperability. As stated on the ‘Open Knowledge Foundation Project website “the most important point of a pool of data accessible and usable is the fact that potentially can be freely “mixed” with data from sources which are also open. Interoperability is the key to achieving the main practical advantage of the opening: exponentially increases the possibility of combining different data bases and also develop new and better products and services”.

We can understand most the power of this possibility thinking about how many steps forward this would mean for the research: we would be able to find anywhere in the world all the information and data that we are interested in simply accessing the Internet. (2)

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(1) For the open data the protection of copyright and intellectual property is guaranteed by the Creative Commons License that allow you to “protect” the productions uploaded online by choosing from the various licenses properly created. The Archaeological Section would like to specify that distributes its contribution covered by a CC-BY license.

(2) What needs to be further specified is that the reliability of the data made ​​available must be always controlled. In fact, the open data aim to create a database accessible and free to rigorous scientific publications.

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Alessandro D’Amore

L’insediamento di Domagnano – Paradiso : l’età romana

A  Domagnano – Paradiso, circa 3 km a valle del monte Titano, sono stati rinvenuti (scavi 1998-2000; direzione: Gianluca Bottazzi) i resti di una villa, impiantata nel II secolo a.C. sul gradone occidentale della conca, immediatamente a valle di una sorgente naturale.

Planimetria dell’insediamento di età romana e gota di Domagnano - Paradiso. Da: G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001.

Planimetria dell’insediamento di età romana e gota di Domagnano – Paradiso. Da: G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001.

L’insediamento, ampliato in età tardo repubblicana, era dotato di un settore produttivo e di uno residenziale. Del settore produttivo si sono conservate alcune vasche per la lavorazione di vino ed olio ed una cisterna. Il ritrovamento di materiali edilizi di pregio (tessere di mosaico; frammenti di lastrine marmoree per pavimenti e pareti; frammenti di intonaci di vari colori; elementi di suspensura e tubuli utilizzati nel sistema di riscaldamento a ipocausto) testimonia la ricchezza del settore residenziale, che non si è conservato a causa della ristrutturazione di età gota e dei lavori agricoli moderni e contemporanei.

Nella prima età imperiale, oltre alle colture specializzate di vite e olivo, erano coltivati cereali e presenti orti, frutteti e zone aperte dedicate al pascolo.

La vasca per la lavorazione del vino rinvenuta nella parte produttiva dell’insediamento di Domagnano-Paradiso. Da: G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 23, pag. 68.

La vasca per la lavorazione del vino rinvenuta nella parte produttiva dell’insediamento di Domagnano-Paradiso. Da: G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 23, pag. 68.

Nell’insediamento non sono state riconosciute stratificazioni in posto databili dal III al IV secolo d.C., così che risulta problematico valutare le modalità di una più o meno intensa continuità del sito in questo periodo.

Il sistema di riscaldamento ad ipocausto, con tubuli nello spessore delle pareti (da “Archeo” n. 68, modificato).

Il sistema di riscaldamento ad ipocausto, con tubuli nello spessore delle pareti (da “Archeo” n. 68, modificato).

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THE DOMAGNANO – PARADISO SETTLEMENT: THE ROMAN AGE

At Domagnano – Paradiso, about 3 km downstream of Titano Mount, it were found  the remains of a villa(excavations 1998-2000 direction: Gianluca Bottazzi), implanted in the II century BC on a large natural step along the western part of the valley, immediately downstream of a natural spring.

Plan of the Domagnano – Paradiso settlement during the Roman and the Ostrogoth age (G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001).

Plan of the Domagnano – Paradiso settlement during the Roman and the Ostrogoth age (G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001).

The settlement expanded in the late Republican period, was equipped with a productive sector and a residential area. The manufacturing sector have been preserved some tanks for the processing of wine and olive oil and a cistern. The discovery of valuable building materials (mosaic tiles, fragments of marble plates for floors and walls, fragments of plaster of various colors; suspensura and tubules elements used in the hypocaust heating system [1]) testifies to the richness of the residential sector, which was not preserved due to the Ostrogoth renovation of the settlement and the modern and contemporary agricultural.

In the early imperial period, in addition to specialized crops of grapes and olives were cultivated cereals, orchards and open areas devoted to pasture.

The tank for the processing of wine found in the productive part of the settlement of Domagnano - Paradiso (G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 23, pag. 68).

The tank for the processing of wine found in the productive part of the settlement of Domagnano – Paradiso (G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 23, pag. 68).

In the settlement it have not been recognized strata dating from the third to fourth century AD, so it is problematic to establish how intense was the continuity of the site in this period.

The hypocaust heating system with tubules in the thickness of the walls (from “Archeo” n. 68, mod.)

The hypocaust heating system with tubules in the thickness of the walls (from “Archeo” n. 68, mod.)

Prove tecniche di accessibilità: gli Open Data e la Sezione Archeologica

Ultimamente si sente molto parlare di open data, open source e accessibilità dei dati. La questione è stata affrontata in tempi recenti anche dagli operatori culturali, in particolare del settore archeologico.

La necessità di produrre dati relativi a indagini archeologiche, ricerche o ricognizioni e renderli disponibili, consultabili ed utilizzabili nel minor tempo possibile, approfittando del potenziale della rete, è diventata oggi primaria per coloro che operano in questo settore. In tal senso sarebbe importante che le pubblicazioni ed i lavori non ancora disponibili online fossero sistematicamente digitalizzati e messi a disposizione della comunità scientifica.

Proprio verso questa direzione si sta muovendo la Sezione Archeologica dei Musei di Stato della Repubblica di San Marino. Dopo i primi passi compiuti con l’apertura di una pagina Facebook e di un blog – in occasione del  tirocinio che sto svolgendo nell’ambito del master di I livello in “Comunicazione, Management e Nuovi Media” dell’Università di San Marino – la Sezione ha deciso di digitalizzare e caricare in rete le pubblicazioni edite in seguito alle ricerche condotte dai Musei di Stato nel territorio di San Marino, in modo da favorirne la conoscenza, la fruizione e la diffusione.

A partire dalla fine di luglio la Sezione Archeologica è impegnata in un’indagine archeologica nella zona di Santa Mustiola (San Marino).

Nelle prossime settimane (con cadenza più o meno regolare) si alterneranno alcuni post sugli scavi effettuati a Domagnano e la pubblicazione, in capitoli, di alcuni volumi pubblicati dai Musei di Stato sulla piattaforma Academia.edu, affiancata da brevi riflessioni sull’accessibilità dei dati e sul loro utilizzo. Cominciamo con i primi due capitoli del volume e la relativa bibliografia.

Alla prossima pubblicazione! A presto.

http://museidistato.academia.edu/MuseidiStatoRSM

Alessandro D’Amore

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TEST OF ACCESSIBILITY: OPEN DATA AND THE ARCHAEOLOGICAL SECTION

Lately we hear a lot about open data, open source and accessibility of data. The issue has been addressed in recent times also by cultural operators, in particular the one of archaeological sector.

The need to produce data related to archaeological investigations, research or surveys and make them available, accessible and usable as quickly as possible –  taking advantage of the potential of the web –  has now become a primary necessity for those working in this area. In this sense, it would be important that the publications and the work that are not yet available online were systematically digitized and made ​​available to the scientific community.

Right in this direction it is moving the Archaeological Section of the State Museums of the Republic of San Marino. After the first steps taken by opening a Facebook page and a blog – during the internship that I’m attendinging as part of the master’s degree in “Communication, Management and New Media” at the University of San Marino – the Archaeological Section decided to digitize and upload on Internet the publications followed to the research conducted by the State Museums in the territory of San Marino, in order to promote the knowledge, use and dissemination.

At the end of July, the Archaeological Section has been involved in an archaeological survey in the Santa Mustiola (San Marino).

In the next weeks (with more or less regular basis) few posts on the excavations carried out in Domagnano and publication – divided in chapters – of some books published by the State Museums will alternate on the platform Academia.edu, accompanied by brief reflections on the accessibility of data and their use. Let’s start with the first two volume’s chapters and its bibliography.

Enjoy the reading!

http://museidistato.academia.edu/MuseidiStatoRSM

Alessandro D’Amore