Il “tesoro di Domagnano” – ricco complesso di oreficerie di età gota presentato nei post precedenti – è sempre stato considerato dagli studiosi un ritrovamento eccezionale ma isolato. Fino a non molto tempo fa non si disponeva di dati sulla presenza di insediamenti di età romana o tardoantica in tale zona.
La conca di Domagnano si affaccia sulla valle dell’Ausa, Rimini (Ariminum) e la costa adriatica, da cui dista circa 20 km. E’ caratterizzata da terreni sub-pianeggianti assai favorevoli alle pratiche agricole e ricchi di acque, ed è circondata da versanti acclivi che si concludono in crinali secondari sui quali sono ancora oggi attive percorrenze viarie naturali e di rilievo.

Le campagne di Domagnano e, sullo sfondo, il Monte Titano (freccia gialla: luogo tradizionalmente indicato come zona di ritrovamento del “tesoro di Domagnano”; freccia rossa: l’insediamento di Domagnano – Paradiso; freccia arancione: l’insediamento di Domagnano – Paderna. Da: G. Bottazzi, P. Bigi, D. Pedini, Materiali ceramici dai livelli di età gota dell’insediamento di Domagnano (Repubblica di San Marino), poster presentato al Convegno “Le forme della crisi. Cultura materiale nell’Italia Centrale tra Romani e Longobardi” (Spoleto – Campello sul Clitunno, 5-7 ottobre 2012).
In seguito alle ricerche archeologiche condotte dai Musei di Stato della Repubblica di San Marino a partire dal 1997, sono stati identificati nelle immediate vicinanze dell’area di ritrovamento del “tesoro” due insediamenti rustici romani, che raggiungono entrambi l’età tardoantica: il primo, Domagnano – Paradiso (Strada delle Serrate), è stato estesamente scavato negli anni 1998-2000, mentre il secondo, Domagnano – Paderna, è stato oggetto di sondaggi nell’estate del 2011.
Di particolare interesse l’insediamento di Domagnano – Paradiso, impiantato nel II secolo a.C., ingrandito nella prima età imperiale e radicalmente ristrutturato proprio in età gota (fine V – prima metà VI secolo d.C.).

L’area di Domagnano – Paradiso, durante la raccolta sistematica di superficie condotta nel settembre 1997. Da: G. Bottazzi, P. Bigi (a cura di), Domagnano. Dal tesoro alla storia di una comunità in età romana e gota, San Marino 2001, fig. 7, pag. 30.
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RECENT ARCHAEOLOGICAL DISCOVERIES IN DOMAGNANO
The “Domagnano treasure” – rich collection of jewelry from the Goth period presented in the previous posts – have always been considered by scholars an exceptional but isolated find. Until recently we did not have data on the presence of settlements during the Roman age or during Late Antiquity in that area.
The Domagnano basin overlooking the Ausa valley, Rimini (Ariminum) and the Adriatic coast, about 20 km away. It is characterized by plains very favorable to agricultural as it also has an abundance of water; surrounded by steep slopes that end in secondary ridges which are still today active natural roads.

Domagnano countryside and – in the background – the Titano Mountain (Yellow arrow: location traditionally referred as the area of the discovery of the “Domagnano treasure”. Red arrow: the settlement of Domagnano-Paradise. Orange arrow: the settlement of Domagnano – Paderna). From: G. Bottazzi, P. Bigi, D. Pedini, Materiali ceramici dai livelli di età gota dell’insediamento di Domagnano (Repubblica di San Marino), poster presented at the meeting “Le forme della crisi. Cultura materiale nell’Italia Centrale tra Romani e Longobardi” (Spoleto – Campello sul Clitunno, 5-7 ottobre 2012).
Following the archaeological research conducted by the State Museums of the Republic of San Marino since 1997, there have been identified – very close to the location where the “treasure” was found – two Roman rural settlements, both of the Late Antiquity: the first, Domagnano – Paradiso (Strada delle Serrate), was extensively excavated in the years 1998-2000, while the second, Domagnano – Paderna, was the subject of surveys in the summer of 2011.
Of particular interest is the settlement of Domagnano – Paradiso; it was implanted in the II century BC, then it was enlarged in the early imperial age and restructured during the Ostrogoths age (end of V – the first half of the VI century AD).