L’eccezionale ritrovamento, nel 1893, dei gioielli del “tesoro di Domagnano” fu circondato da uno strettissimo riserbo. L’insieme dei gioielli, in oro, comprendeva due fibule (spille) a forma di aquila, due orecchini con pendenti, nove pendenti di collana, uno spillone per capelli, un anello digitale, tre borchie (due pseudo-rettangolari ed una ovale), due puntali per foderi di coltellini ed una fibula a forma di cicala.
Il contesto del ritrovamento non è noto ed il complesso archeologico è stato interpretato o come un ricco corredo funerario femminile o come un nascondimento intenzionale (un “tesoro”).
La preziosa parure è attribuibile ad una nobildonna ostrogota di alto rango, legata alla corte del re goto Teoderico (493-526), che diede vita ad un regno romano barbarico in Italia con capitale a Ravenna, distante circa 70 chilometri dal luogo del ritrovamento. Come spesso avvenne nell’Ottocento, tutti i reperti, tranne la borchia pseudo-rettangolare del Museo di Stato, si dispersero al di fuori della Repubblica di San Marino e sono oggi in musei e collezioni private di tutto il mondo: Germanisches Nationalmuseum di Norimberga, British Museum di Londra, Metropolitan Museum di New York e in una collezione privata di New York. Un decimo pendente è stato identificato nelle collezioni della Galleria Sabauda di Torino. Nel 1995 il tesoro è stato ricomposto nella Repubblica di San Marino in occasione della mostra “I Goti a San Marino” (San Marino, Palazzo Pergami Belluzzi, 4 giugno – 5 settembre 1995).

“I Goti a San Marino. Il Tesoro Di Domagnano”, catalogo della mostra – Palazzo Pergami- Belluzzi 4 giugno – 5 settembre 1995, Mondadori Electa
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The “Domagnano treasure”: a scattered treasure around the world
In 1893 the exceptional discovery of the jewels of the “Domagnano treasure” was surrounded by the utmost reserve . The collection of golden jewels included two eagle-shape fibulas (brooches), two earrings with pendants, nine necklace pendants, one hair pin, a finger-ring, three mounts (two rectangular and one oval), the chapes of two small knife sheaths and a cicada-shape fibula.
The context of discovery is unknown and the archaeological complex has been interpreted either as a rich female grave goods or as an intentional concealment (hoard).
The precious collection of jewellery is attributable to an Ostrogothic noble woman of high rank, linked to the court of the Gothic King Theodoric (493-526), who gave birth to a Roman-barbaric kingdom with its capital in Ravenna (Italy) about 70 kilometers from the place of discovery. As often happened in the nineteenth century, all the findings – except for the rectangular mount of the State Museum – were dispersed outside the Republic of San Marino. They are now exhibited in museums and private collections around the world: Germanisches Nationalmuseum in Nuremberg, the British Museum in London, the Metropolitan Museum in New York and in a private collection in New York. A tenth pendant has been identified in the collection of the Savoy Gallery of Turin. In 1995, the treasure was reassembled in the Republic of San Marino for the exhibition “The Goths in San Marino” (San Marino, Palazzo Pergami – Belluzzi, 4th june -5th september 1995).